Si avvicina il Natale e, con lui, anche le nevicate, le temperature basse e il rischio di ammalarsi.
L’influenza è dietro l’angolo e non bisogna farsi cogliere impreparati. La malattia può causare sintomi lievi o più gravi, come febbre alta, tosse secca, mal di testa, brividi, dolori articolari e problemi gastrointestinali. Soprattutto nei soggetti più fragili, come anziani, bambini piccoli o pazienti affetti da malattie croniche, possono manifestarsi numerose complicazioni che, talvolta, risultano anche fatali.
Il rischio è soprattutto quando l’influenza sfocia in patologie respiratorie: o direttamente, sotto forma di polmoniti virali direttamente da virus influenzale, o indirettamente favorendo l’impianto di patogeni respiratori come gli pneumococchi. La spaventosa mortalità dell’influenza spagnola, portata in Europa dalle truppe statunitensi nel 1017 e causa di più morti della terribile peste nera del XIV secolo e della stessa prima guerra mondiale, fu dovuta in larghissima misura a superinfezioni respiratorie batteriche. Nemmeno i veggenti di Fatima e il grande poeta Apollinauire si salvarono. Oggi, con gli antibiotici, la spagnola non sarebbe più lo spaventoso flagello che mise in ginocchio affamata e stremata l’Europa che stava uscendo dalla prima guerra mondiale, ma questo non è un buon motivo per non premunirsi vaccinandosi contro l’influenza.
Medici di medicina generale e, in situazioni più gravi, medici specializzati in malattie dell’apparato respiratorio, saranno quindi i principali punti di riferimento. Di quanti medici stiamo parlando? In Italia, Atlante Sanità, il database che comprende oltre 1,3 milioni di professionisti della salute, conta 46.066 medici di base e 8.913 medici specializzati in malattie dell’apparato respiratorio, di cui 3.734 sono medici ospedalieri.
Conoscere i principali stakeholder di patologie di interesse per un’azienda è fondamentale e PKE, grazie alle sue competenze e conoscenze nel mondo della sanità italiana è in grado di dare informazioni corrette e utili.