L’utilizzo di fonti “open” nella ricerca di informazioni aziendali risulta spesso abbastanza complesso, analizziamo il tema partendo da una domanda apparentemente semplice ma la cui risposta è tutt’altro che banale: “Quante sono le farmacie per regione?”. Una veloce ricerca su internet, effettuata partendo dalla regione più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta, porta i seguenti risultati:
Ogni fonte, dunque, restituisce numeri diversi, immaginiamo cosa possa significare estendere questo tipo di ricerca all’intero territorio nazionale!
Analizzando con attenzione le varie sorgenti di dati a disposizione si riesce ad identificare un dataset che rispecchi tutte le caratteristiche per essere definito “fonte” e quindi a trovare che il numero di farmacie in Italia risulta essere, a dicembre 2016, pari a 18.269 unità includendo 70 succursali e 573 dispensari. Il numero di farmacie in Italia è regolamentato attraverso un meccanismo che vede come variabili principali la dislocazione geografica e la densità di popolazione (pianta organica) quindi ci si potrebbe aspettare di avere una variabilità di poche unità annue invece così non è: dal 2008 sono state chiuse mediamente oltre 1.500 farmacie all’anno per un totale di ben 14.038 e ne sono state aperte mediamente poco più di 1.800 all’anno (oltre 16.000 in totale). Tenuto conto del fatto che il numero di farmacie è pari a poco più di 18.000 stiamo parlando di una popolazione che è quasi cambiata integralmente in 8 anni!
Inoltre, se trovare quante siano le farmacie in Italia può sembrare complesso, cercare i farmacisti risulta praticamente impossibile: non sono disponibili ne open data ministeriali ne dati dell’ordine (FOFI) o dell’organismo previdenziale (ENPAF) in grado di fornire questo numero – si trova un interessante report di federfarma (link)che indica 20.000 tra titolari e soci e approssimativamente 50.000 collaboratori per un totale di 70.000 farmacisti attivi a livello nazionale, impossibile però arrivare al dato regionale.
Ricorrendo ad una banca dati professionale (AtlanteSanità) possiamo capire che l’universo dei farmacisti, ovvero delle persone che si sono laureata in farmacia, conta circa 110.000 persone parte di essi, pari a circa 86% lavorano come farmacisti in una farmacia (pubblica, comunale, un corner in GDO ecc.) la parte rimanente sono farmacisti ospedalieri (poco meno di 6.000) i rimanenti sono distribuiti tra aziende farmaceutiche, università e altre attività – dividendo su base regionale scopriamo che in Valle d’Aosta abbiamo circa 160 farmacisti.
Quindi avere un dato open e linked non ci permette automaticamente di qualificarlo come fonte; per essere considerato tale il dato deve assolvere ad una serie di caratteristiche quali pertinenza, accessibilità, chiarezza, accuratezza, attendibilità, comparabilità, integrabilità, completezza, tempestività, periodicità, puntualità, coerenza, riconciliabilità.
Gli open data sono, e diventeranno sempre più, una fonte chiave in ogni ricerca ma richiedono una notevole attenzione e una profonda comprensione di cosa si stia analizzando, dell’obiettivo per il quale è stato raccolto il dato e di come questo possa essere integrato nella propria ricerca al fine di evitare errori anche enormi: immaginiamo di considerare il mercato della valle d’Aosta come un mercato di 30 farmacie anziché di circa 50!
PKE, con la sua esperienza di oltre 40 anni nel mondo della Sanità e, con i suoi assets Atlante Sanità e Welfarelink, oramai può essere considerala la fonte, e se vogliamo il “goldstandard” di riferimento per le ricerche statistiche sulla Sanità in Italia.
Approfondisci leggendo la rivista online Statistica & Società
Autore:
Marco Morandi
Fondatore e direttore delle operazioni in PKE Marco Morandi si occupa da circa 20 anni di servizi per il settore farmaceutico e sanitario sviluppando una grande esperienza nell’area del CRM farmaceutico della comunicazione e marketing. Docente di Marketing Farmaceutico presso la Business School del Sole 24 Ore, appassionato d’innovazione, fa parte del Consiglio di Amministrazione di Innovits, no profit a supporto delle startup.
Prosegue in Italia il calo delle nascite, in tutte le regioni del bel Paese: nel corso del 2016 infatti sono nati 474.925 bambini, 11.526 in meno rispetto al 2015. Questo è ciò che emerge dal Rapporto annuale sull’evento nascita in Italia – CeDAP 2016
Con demenza si intende un complesso di malattie cronico degenerative che comprende un insieme di condizioni caratterizzate dalla progressione più o meno rapida dei deficit cognitivi, dei disturbi del comportamento e del danno funzionale con perdita