È migliorata l’appropriatezza nelle Sdo 2016, ma non in modo significativo per tutti i parametri: i cesarei, infatti, si riducono, ma solo dello 0,47% rispetto al 2015.
Sebbene non siano stati riscontrati grossi cambiamenti in termini di numeriche negli ultimi dieci anni – dove i parti cesarei erano il 34,9% nel 2016, il 35,4% nel 2015, il 38,4% nel 2007 – rimane un grande divario fra le diverse regioni, con picchi negativi nel Sud. La Campania, in particolare, raddoppia la media nazionale dei cesari, con il 59,0% dei parti contro il 34,9% (valore medio italiano).
A livello internazionale, l’Italia si posiziona, con la Polonia e l’Ungheria, tra i paesi con più alto tasso di parti cesarei (il 35,7% nel 2014) mentre altri paesi come Finlandia e Svezia, nello stesso anno, svolgevano, rispettivamente, il 15,8% e il 17,0% di cesarei.
Analizziamo ora le numeriche della sanità italiana in termini di operatori sanitari: Atlante Sanità, il database con oltre 1,3 milioni di anagrafiche, conta 13.604 ostetrici, 22.187 medici specializzati in ginecologia e ostetricia, di cui 7.678 sono medici ospedalieri, 5.124 specialisti in attività privata e 1.192 medici specialisti convenzionati.
Per conoscere tutte le numeriche della sanità italiana, clicca qui.
Fonte: Quotidiano Sanità