Cannabis medicinale in Italia
E’ legale? Da quando?
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In Italia utilizzare la pianta di cannabis a scopo terapeutico è
legale dal 2013. Per poterla prescrivere è sufficiente essere iscritti all’
Ordine dei Medici italiani e seguire alcuni
formalismi necessari alla compilazione della ricetta medica.
Ben diverso è invece trovare professionisti formati che conoscano a pieno la materia, controllino i dosaggi e sappiano muoversi tra le varietà disponibili.
Come viene impiegata in terapia?
La pianta di cannabis si presenta in alcune tipologie o, per essere più precisi, “
chemiotipi”. Ognuno di questi possiede diverse concentrazioni di principi attivi e i più rilevanti in campo terapeutico risultano essere
cannabinoidi e
terpeni.
I primi sono responsabili della maggior parte dell’attività medicinale della pianta, di cui il più conosciuto è il
Tetraidrocannabinolo (THC). Si tratta di una molecola con grande applicazione in campo medico, accompagnata però da un’attività psicotropa che lo identifica come “sostanza stupefacente”.
Il secondo cannabinoide più conosciuto, non per importanza, è il
Cannabidiolo (CBD) che, al contrario del precedente, non è stupefacente. Possiede anch’esso un grande potenziale terapeutico con applicazioni differenti rispetto a quelle del THC.
La pianta di cannabis si presta al trattamento di varie
patologie, tra cui risaltano:
- Dolore cronico, in particolare di natura neuropatica
- Malattie neurodegenerative (es. Alzheimer, Parkinson)
- Epilessia
- Sclerosi multipla
- Nausea, vomito, cachessia
- Sindrome di Tourette
La parte di pianta impiegata è l’
infiorescenza femminile che raccoglie i principi attivi in piccoli peli ghiandolari denominati “
tricomi”. All’interno di questi i cannabinoidi sono prodotti in forma acida o “inattiva” (es. acido tetraidrocannabinolico), per essere successivamente “attivati” per riscaldamento (processo denominato “decarbossilazione” il quale li trasforma in molecole neutre attive – es. tetraidrocannabinolo).
La cannabis può essere somministrata in diverse
forme farmaceutiche, scelte dal medico a seconda della patologia e delle caratteristiche del paziente:
- Estratti oleosi:
Spesso i principi attivi della cannabis vengono estratti in solventi come olio di oliva o MCT (Trigliceridi a Catena Media) data la loro natura lipofila. In questi casi il farmaco viene assunto per via sublinguale o via orale.
- Resine
Estratti molto densi e concentrati che prevedono la stessa assunzione degli estratti oleosi.
- Cartine per vaporizzazione o infuso
L’infiorescenza viene pesata a seconda delle necessità del paziente e riposta in piccole buste o cartine (carta oleata ripiegata) per permettere al paziente di prepararne infusi o vaporizzarla tramite apposito vaporizzatore.
- Capsule decarbossilate
Il fiore, dopo essere stato sminuzzato e trattato in stufa, è raccolto in capsule classiche o gastroresistenti a seconda della prescrizione.
In molte regioni d’Italia i preparati a base di cannabis sono
rimborsati dal
Servizio Sanitario Nazionale. Ogni regione ha l’
autonomia di decidere per quali preparati e patologie.
Profilazione digitale: di cosa si tratta
Il mercato della cannabis medicinale è in forte crescita: medici e farmacisti che si occupano dell’argomento infatti aumentano ogni anno così come il fabbisogno dei pazienti.
Quanti sono però i professionisti interessati al settore? Com’è possibile capirlo? Ma soprattutto, come raggiungerli?
Per rispondere a queste domande è necessario approfondire il concetto di
“profilazione”.
Consiste in un’
analisi pesata di più fonti che caratterizzano l’interesse digitale del professionista per una specifica area di ricerca fondata sull’indagine di lettura dei contenuti diffusi attraverso le testate dei nostri partner (
Quotidiano Sanità,
Popular Science,
Pathology Magazines).
In particolare, PKE integra
due tipologie di fonti:
- privata: analisi di DEM o Newsletter aperte dal clinico, accessi a riviste proprietarie, accessi a siti web per i quali è richiesta l’autenticazione attraverso WelfareLink.
- pubblica: per esempio il ruolo del professionista come responsabile scientifico o relatore in corsi ECM.
Operativamente si parte ricercando molecole, patologie e parole chiave ottenendo come risultato finale un elenco di professionisti identificati con un particolare
“interesse digitale”.
L’attività di profilazione va pertanto intesa come maggior dettaglio della pratica medica effettivamente svolta dall’utente medico rispetto alla sua specialità accademica.
Grazie quindi a tale servizio, PKE ha profilato i medici e i farmacisti italiani che hanno manifestato un interesse sul web per la cannabis medicinale. La maggior parte di questi, inoltre, facendo parte della community WelfareLink, possono essere direttamente contattati.
Seguiteci sui canali social e nelle prossime settimane pubblicheremo cosa abbiamo scoperto!
Autore:
Giacomo Meschiari
Giacomo Meschiari è Account Manager presso PKE srl, società che fornisce servizi di gestione dati, marketing e comunicazione nell’ambito della sanità italiana. Laureato in Farmacia all’Università di Modena e Reggio Emilia, ha frequentato un master in Management del Settore Healthcare, Pharma e Biomed presso la Sole 24 Ore Business School di Milano. Giacomo è stato Direttore di Laboratorio di una farmacia galenica specializzata nella produzione di preparati a base di cannabis medicinale, oltre che relatore ad alcune conferenze sul tema.