COVID-19 e gravidanza

La gravidanza comporta cambiamenti del sistema immunitario, che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni respiratorie virali, tra cui quella da SARS-CoV-2. Tuttavia, ad oggi, come evidenziato dal
Report dell’ISS, le donne in gravidanza non sembrano essere a maggior rischio rispetto alle non-gravide per infezione grave da COVID-19 che richiede il ricovero ospedaliero.
La trasmissione verticale del virus SARS-CoV-2 è possibile. Nonostante le evidenze siano ancora scarse, ad oggi viene comunque considerato un evento raro. In Italia i casi di positività tra i neonati sono vari, presumibilmente infettati a seguito del contatto con la madre positiva durante o dopo il parto. Questi bambini, però, non hanno presentato sintomi importanti e la condizione non desta particolari apprensioni.
Vaccinazioni anti COVID-19 e gravidanza
La preoccupazione di sottoporsi a una vaccinazione in gravidanza, in assenza di dati di sicurezza ed efficacia dei vaccini contro il COVID-19 per questo target di popolazione, è oggetto di dibattito a livello nazionale e internazionale.
Le indicazioni dei diversi Paesi prevedono l’offerta vaccinale per queste donne subordinata a una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio, facilitata da un colloquio informativo con i professionisti sanitari.
Le indicazioni ad interim fornite dall’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) al 31 gennaio 2021 sono le seguenti:
- le donne in gravidanza e allattamento non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), Moderna e AstraZeneca per cui non disponiamo di dati di sicurezza ed efficacia relativi a queste persone;
- gli studi condotti finora non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA ad effetti avversi in gravidanza e le evidenze di laboratorio su animali suggeriscono l'assenza di rischio da vaccinazione;
- la vaccinazione dovrebbe essere presa in considerazione per le donne in gravidanza che sono ad alto rischio di complicazioni gravi da COVID-19. Le donne in queste condizioni devono valutare, con i sanitari che le assistono, i potenziali benefici e rischi e la scelta deve essere fatta caso per caso;
- se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza subito dopo la vaccinazione, non c'è evidenza in favore dell'interruzione della gravidanza;
- se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può rimandare la seconda dose dopo la conclusione della gravidanza, eccezion fatta per i soggetti ad altro rischio.
Parto
Le donne in gravidanza positive al nuovo coronavirus non devono necessariamente effettuare un parto cesareo. In relazione alle attuali conoscenze, infatti, non c'è indicazione elettiva al taglio cesareo nelle donne positive al nuovo coronavirus e rimangono valide le indicazioni attuali al taglio cesareo. L’analgesia epidurale non è controindicata in caso di infezione da SARS-CoV-2 e dovrebbe, anzi, essere raccomandata per ridurre il ricorso all’anestesia generale nel caso in cui sia necessario ricorrere a un taglio cesareo in urgenza/emergenza.
Allattamento
L’infezione da COVID-19 non è una controindicazione all’allattamento. Al momento, il rischio connesso all’allattamento è legato soprattutto al contatto ravvicinato con la madre, attraverso le goccioline del respiro (droplet). I pochi casi di infezione COVID-19 nei bambini avvenuta per trasmissione orizzontale hanno avuto una manifestazione clinica assente o paucisintomatica. Le donne positive al nuovo coronavirus, quindi, non devono necessariamente rinunciare ad allattare al seno il proprio bambino ed il contatto pelle a pelle non è controindicato per le donne SARS-CoV-2 positive.
Durante l'allattamento, è raccomandata l’adozione di misure di prevenzione quali evitare di tossire o starnutire in prossimità del bambino; lavare accuratamente le mani prima di toccare il bambino e/o di spremere il latte (manualmente o meccanicamente), indossare una mascherina chirurgica.
Non sono disponibili dati specifici sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 durante l'allattamento al seno, né sugli effetti dei vaccini a mRNA sul bambino allattato o sulla produzione/secrezione del latte materno. In generale, l'uso del vaccino durante l’allattamento dovrebbe essere deciso dopo aver considerato i benefici e i rischi.
Fonti e approfondimenti
Autore:
PKE Group
PKE è una società nata da DS Medigroup, costituita per gestire i data base delle professioni e la creazione di comunità profilate sulla rete Internet.
Obiettivo di PKE è accompagnare le Istituzioni e gli Enti privati nella corretta gestione dei dati e nell’approfondita conoscenza delle diverse professioni, nell’analisi delle competenze specifiche di ciascuna disciplina, nelle valutazioni dei loro fabbisogni formativi ed informativi, nella definizione strategica degli strumenti di comunicazione (informazione e formazione) e nella loro completa implementazione.