Secondo PKE, Professional Knoledge Empowerment, il 40% dei 389.000 medici chirurghi ha più di 60 anni. Un dato che rende di facile comprensione la previsione fatta dall’Enpam, secondo il quale entro il 2025 andranno in pensione 40mila professionisti della salute tra medici di medicina generale, guardie mediche e pediatri. Questo significa che, nel giro di 10 anni, 25 milioni di italiani potrebbero perdere il proprio medico curante; in media 2,5 milioni di persone all’anno.
Se confrontiamo la distribuzione per fasce d’età dei medici italiani con altre nazioni europee, notiamo come il contesto nazionale risulti paragonabile, pur mantenendo un’età media maggiore, con la realtà francese.
Dobbiamo fare eccezione per la categoria femminile: è interessante, infatti, notare come solo il 23% del totale dei medici over 60 sia donna, mentre per gli under 40 i “camici rosa” rappresentano il 63% del totale. (fonte DailyHealthIndustry)
Con la media età che si innalza, e la tecnologia che fa passi da gigante, è di facile comprensione che i professionisti che lavorano in questo campo devono fare i conti con una sempre più crescente domanda di salute da parte di un cittadino più consapevole e pronto ad ascoltare le second opinion sul web.
Da qui, la necessità di rafforzare il concetto della community per proporre una risposta in ogni ambito di competenza della professione sanitaria. WelfareLink è la più grande community di medici e professionisti della salute presente in Italia; cresce costantemente e, al momento, raggruppa oltre 300.000 professionisti (di cui 250.000 medici) che possono ricevere novità ed aggiornamenti, accedere ad aree riservate di siti pubblici aziendali ( si veda Welfarelink Bridge) e acquistare materiale scientifico.
Incrementare la digitalizzazione degli aspetti gestionali e formativi permetterà ai camici bianchi italiani di dare risposte sempre più appropriate.
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